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La gestione dei rifiuti nelle attività produttive

La gestione e lo smaltimento dei rifiuti e dei materiali di scarto provenienti dalle attività produttive, sono pratiche molto importanti perché consentono di ridurre i loro effetti sull’ambiente e sulla salute dell’uomo.

Le caratteristiche del settore

La gestione dei rifiuti è l’insieme delle pratiche volte a gestire l’intero processo dei rifiuti, dalla loro produzione fino alla loro destinazione finale. Vengono ricomprese nella “gestione” diverse fasi quali la raccolta, il trasporto, il trattamento (recupero o smaltimento) fino al riutilizzo/riciclo dei materiali di scarto, derivanti da qualsiasi attività produttiva, con l’obiettivo di ridurre i loro effetti sulla salute umana e l’impatto sull’ambiente.

I rifiuti possono essere pericolosi e non pericolosi e sono soggetti a specifici Regolamenti e Direttive comunitarie. L’Italia ha recepito le disposizioni sancite dall’Unione Europea con una normativa specifica per la gestione dei rifiuti.

La Commissione Europea ha stabilito che la corretta gestione dei Rifiuti deve rispettare una precisa gerarchia di azioni, che segue un ordine dettato dal livello di priorità e sostenibilità ambientale (all’art. 179 al comma 1 del D.lgs. 152/2006):

Fonte immagine: Eco Recuperi Srl

In fondo alla scala gerarchica è collocato lo smaltimento in discarica, concepito come opzione residuale da azzerare nel tempo.

Principali criticità del settore

Nel settore della gestione dei rifiuti, la salute e la sicurezza dei luoghi di lavoro meritano una particolare attenzione sia per il potenziale pericolo intrinseco nei rifiuti stessi, sia per le attività svolte dagli operatori coinvolti.

Le diverse fasi che seguono la produzione del rifiuto (ovvero la raccolta, la gestione ed il suo smaltimento) interessano via via un minor numero di individui, cioè gli operatori ecologici, impiegati in ognuna delle principali fasi.

Prima fase: raccolta rifiuti

I rischi professionali a cui possono essere esposti gli operatori che si occupano della raccolta rifiuti sono molteplici e non sempre facilmente individuabili. I più comuni sono:

  • il rischio biologico dovuto all’esposizione al rifiuto stesso attraverso il contatto diretto durante la raccolta, quindi potenziale inalazione di polveri o aerosol di vapori organici nonché contatto accidentale (specie per quanto riguarda rifiuti liquidi che possono fuoriuscire da contenitori di liquidi aperti/danneggiato)
  • il rischio movimentazione manuale dei carichi di peso e forme estremamente variabili
  • il rischio del lavoro su strada, quindi principalmente di investimenti
  • i rischi fisici, ovvero principalmente per quanto concerne vibrazioni e rumore
  • il rischio da stress termico
  • il rischio di tagli e punture

Le misure di sicurezza che è necessario adottare sono molteplici e costituite in primis da un’adeguata formazione del personale addetto, da una corretta organizzazione della logistica lavorativa, dall’identificazione di procedure operative (oggetto di addestramento) e dalla fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale (guanti anti-taglio, calzature antinfortunistiche ed in alcuni casi indumenti, occhiali protettivi e dispositivi di protezione delle vie respiratorie).

Non si può infine prescindere da una sorveglianza sanitaria annuale a cura del medico competente.

Seconda fase: gestione e smaltimento rifiuti

I rischi connessi alla gestione e smaltimento dei rifiuti riguardano gli operatori impiegati nelle discariche, negli inceneritori e negli impianti di stoccaggio temporaneo. Si tratta di rischi molteplici e più complessi da valutare, pertanto ne consegue che anche le misure di prevenzione e protezione da adottare debbano essere più articolate ed adeguate.

I rischi a cui sono esposti gli addetti a questa tipologia di attività sono infatti sia direttamente connessi alla manipolazione delle diverse tipologie di rifiuti, e quindi alle sinergie che possono svilupparsi, sia connessi con gli impianti di smaltimento, cernita e di distruzione.

Merita particolare attenzione la fase dello smaltimento dei rifiuti, dove tra i rischi maggiormente significativi abbiamo:

  • Rischio chimico
  • Rischio biologico
  • Rischio di movimentazione manuale dei carichi.
  • Rischio investimento o collisione tra mezzi
  • Rischio punture o tagli
  • Rischio macchine
  • Rischio cadute delle persone o caduta di oggetti
  • Rischio vibrazioni
  • Rischio stress termico
  • Rischio incendio ed esplosione

Nel formare gli operatori è fondamentale prevedere contenuti specifici che comprendano gli aspetti dovuti a eventuali interazioni tra le diverse tipologie di rifiuti, poiché possono produrre situazioni di pericolo sviluppando per esempio esalazioni tossiche o soluzioni corrosive (si pensi agli acidi delle batterie).

Inoltre ci sono attività che richiedono una manipolazione diretta da parte degli operatori (es. cernita manuale dei rifiuti per il loro successivo smaltimento) esponendoli a rischio di movimentazione sovraccarico biomeccanico degli arti superiori per attività ripetitive tipiche dell’attività di cernita rifiuti.

Pressoché in tutti gli impianti di smaltimento rifiuti si ritrovano elevate concentrazioni di cariche batteriche e fungine, che si sviluppano spontaneamente ove vi sia presenza di rifiuti organici.La proliferazione batterica e le contaminazioni fungine sono significativamente più elevate in estate, perché favorite dalle temperature più alte e negli ambienti umidi o poco areati.

Pertanto è importante elaborare misure di prevenzione che partano dalla progettazione stessa degli ambienti di lavoro e degli impianti di aspirazione e di ventilazione, in modo che vi siano opportune zone filtro ed una adeguata separazione tra gli ambienti di lavoro a rischio diverso.

Anche la presenza di polveri, sia negli ambienti chiusi che in prossimità delle macchine che movimentano elevate quantità di rifiuti, costituisce un significativo rischio chimico, la cui esposizione prolungata può generare patologie a lungo e medio termine nei lavoratori esposti.

Nella gestione dei rifiuti è infine necessario contemplare l’utilizzo di mezzi di movimentazione meccanici (gru, pale meccaniche, muletti) che rappresentano un importante rischio di interferenza (investimento) con gli operatori che svolgono attività a terra.

La presenza di macchine e attrezzature comporta anche un rischio non trascurabile, riconducibile sia a difetti delle attrezzature stesse (mancanza o non adeguata manutenzione) che ad un utilizzo improprio o scorretto.

Pertanto oltre alla formazione specifica dei conduttori di questi mezzi (Accordo Stato Regioni del 22/02/2012), è importante curare la segnaletica orizzontale/verticale e definire eventualmente un linguaggio di comunicazione visiva univoco, oggetto di ulteriore formazione e addestramento di tutto il personale addetto a questa fase.

Per quanto riguarda quindi le misure di prevenzione e protezione, è ancora una volta importante sottolineare come non si possa prescindere da un’adeguata formazione e addestramento di tutti gli operatori, strumento prioritario ed essenziale per poter creare una vera e propria cultura della sicurezza.

A quest’ultima fanno da corredo i dispositivi di protezione collettivi (sistemi di aspirazione e barriere di protezione sugli strumenti, linee di trattamento e impianti) e quelli individuali (indumenti di protezione, maschere, respiratori, guanti e calzature, elmetti).
In questo scenario assume un’importanza primaria anche una corretta programmazione della manutenzione dei mezzi e delle attrezzature di lavoro, nonché la sorveglianza sanitaria di tutti gli operatori ecologici.

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