Addestramento sulla sicurezza in azienda: come effettuarlo e verbalizzarlo efficacemente

Moltissimi infortuni, anche mortali, si verificano perchè il lavoratore viene in contatto con parti pericolose di macchine e non solo. Oggi rispetto al passato la normativa tecnica è andata molto avanti così come il lavoro dei costruttori di macchine al fine di rendere le attrezzature di lavoro sempre più sicure. Eppure gli infortuni sono ancora tanti nelle aziende, uno tra i vari motivi non può che essere attribuibile anche al comportamento dell’operatore. Come fare allora per renderlo più sicuro attraverso un corretto addestramento e una adeguata formalizzazione dell’intervento?

Consapevolezza dei lavoratori prima di tutto

La formazione dei lavoratori costituisce per ciascun lavoratore un’insostituibile occasione di acquisizione di consapevolezza, volta a comprendere quanta importanza riveste, per la salute e sicurezza propria e degli altri, l’adozione di comportamenti lavorativi corretti.

Il rischio, infatti, inteso come probabilità di accadimento di un evento dannoso, è strettamente correlato a scelte organizzative e a comportamenti lavorativi impropri, scorretti o sbagliati. Il confronto e la riflessione nei quali s’incardina l’attività formativa contribuiscono in maniera determinante ad un radicale cambiamento dell’approccio alla prevenzione.

Tre livelli di formazione alla sicurezza

Premesso che il D.Lgs. 81/2008 prevede tre livelli differenti di formazione alla sicurezza attraverso: l’informazione, la formazione e l’addestramento, prima di concentrarci in modo specifico sull’addestramento vale la pena ricordare la differenza che intercorre tra questi termini.

L’informazione ha a che fare con il sapere, la trasmissione di certe informazioni e conoscenze generali sulla sicurezza. Non è chiamato in causa il “processo educativo”. Il trasferimento può avvenire attraverso diversi strumenti, quali opuscoli, materiale cartaceo, ma anche informazioni in loco, cartellonistica di sicurezza, ecc.

La formazione ha a che fare con il saper fare ovvero è il processo attraverso il quale sono trasferite conoscenze e competenze, con l’obiettivo di insegnare al lavoratore in particolare come identificare, ridurre e gestire i rischi. Gli aspetti essenziali sono legati ai comportamenti inerenti alla prevenzione dei rischi, evitando una mera trasmissione nozionistica degli aspetti normativi.

Per addestramento invece si ha a che fare con il saper essere, ovvero quel complesso di attività, gestite da personale esperto, dirette a far apprendere ai lavoratori l’uso corretto di attrezzature, macchine, impianti, sostanze, dispositivi, anche di protezione individuale e le procedure di lavoro. Obiettivo dell’addestramento non è trasferire conoscenze o competenze teoriche, bensì quello di “fare apprendere l’uso corretto”, quindi insegnare ad operare, ad utilizzare, a manovrare, ecc. L’addestramento è l’attività che più si concentra sul comportamento del lavoratore durante il lavoro, quando si trova di fronte ad attrezzature, macchine, impianti sostanze, DPI, ecc.

Formazione integrativa relativa alle macchine

Tra i principali adempimenti in materia di formazione e addestramento dei lavoratori si rileva la necessità di erogare una formazione integrativa sui rischi derivanti dall’utilizzo di una determinata macchina nello specifico contesto aziendale.

Quando attivare il processo di formazione

Il D.Lgs. 81/2008, prevede che: “La formazione e, ove previsto, l’addestramento specifico devono avvenire in occasione:

  1. della costituzione del rapporto di lavoro o dell’inizio dell’utilizzazione qualora si tratti di somministrazione di lavoro;
  2. del trasferimento o cambiamento di mansioni;
  3. della introduzione di nuove attrezzature di lavoro o di nuove tecnologie, di nuove sostanze e miscele pericolose.”

Personale che effettua l’addestramento

L’addestramento deve essere effettuato da persona esperta con alto grado di conoscenza specifica della macchina (ad esempio: un preposto), sul luogo di lavoro in particolare sulle corrette procedure (istruzione operative).

Caratteristiche di un addestramento efficace

Si consiglia, per un addestramento efficace e rispondente all’obbligo normativo, di organizzare l’addestramento affinché sia:

  • pratico, operativo e realistico: deve svolgersi in affiancamento e utilizzando le macchine, le attrezzature, i DPI, ecc. riferiti alla prestazione da svolgere;
  • specifico: in grado di trasferire in modo esaustivo tutte le misure di prevenzione e protezione necessarie affinché l’utilizzo della macchina sia sicuro; l’operatore dovrà conoscere gli aspetti specifici di sicurezza delle attività che deve svolgere sulla macchina, i DPI che deve utilizzare ecc.;
  • documentale: deve fornire e illustrare a chi viene addestrato gli strumenti informativi utili al raggiungimento dell’obiettivo (manuali d’uso e manutenzione, schede di sicurezza, documentazione a supporto dei DPI, ecc.);
  • adeguato: in termini di durata e ripetuto, a seconda dell’obiettivo, adeguato in termini linguistici, rispetto al destinatario; ad esempio può essere una buona prassi estendere l’addestramento del personale neoassunto a tutto il periodo di prova, generalmente corrispondente a 3 mesi;
  • verificato: deve avere una fase di verifica di efficacia, in cui il docente (o tutor) verifica l’avvenuto apprendimento;
  • documentato: spesso si dimentica, ma è fondamentale avere la possibilità di dare evidenza dell’attività di addestramento svolta, documentandola in forma scritta (vedi documento allegato).

È opportuno verificare periodicamente l’efficacia dell’addestramento, ad esempio tramite l’attività di sorveglianza dei preposti, di audit del SPP, di analisi degli eventi che accadono (infortuni e near miss).

Come formalizzare gli addestramenti in azienda

Il modello che vi condividiamo è stato realizzato pendendo spunto da un schema validato dall’ Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Brianza che non può che avvalorare l’adeguatezza dello strumento.

Scarica qui il modello per verbalizzare glia addestramenti sulla sicurezza nella tua azienda.

FONTE: Piano Mirato di Prevenzione “Utilizzo in sicurezza delle macchine” PROMOSSO dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) della Brianza

 

[Foto di copertina: Alev Takil]

Chi ha scritto questo articolo​
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Raffaele De Simone

Una laurea in Tecniche della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro e più di 15 anni di esperienza nel settore. Competenze di Professional Organizer per essere ancora più performante e offrire ai clienti quel qualcosa che è in grado di fare la differenza.
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Raffaele De Simone

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